Amici miei, mettiamo l’arte prima! Noi, persone, siamo così ingenue da riuscire a creare qualcosa di bello. E allora mettiamo l’arte prima di ogni cosa, no? 
Cercare di capire l’arte è impossibile, ma ignorarla è un gravissimo errore. Sapete cosa è peggio ancora? Cercare di inseguirla senza stimoli. Voglio dire, è un crimine filosofico!  

In una società basata sui consumi e sulla distruzione dell’essere, l’arte porta con sé delle responsabilità quali: trasmettere, comunicare, salvare e preservare.  

Concentriamo la nostra attenzione sul bello, sul processo creativo, sulle emozioni, sulla condivisione che scaturisce dall’opera d’arte.  

L’opera d’arte dev’essere libera. Essa deve potersi staccare dall’artista e muoversi, con le proprie ali, se ne frega della censura e degli argomenti tabù.  

Distanziamoci dalla comunicazione dozzinale, che sfrutta il risultato numerico a conferma della validità dell’opera. L’arte non è competizione! 

 L’artista che cede all’ego, per diventare centro dell’attenzione, scopo ultimo del processo creativo, nuoce a se stesso e all’opera, venendo meno al suo ruolo. Fino ad ora questo comportamento ci ha obbligati a conoscere molto di più i portatori di un messaggio rispetto al messaggio stesso. Che follia! 

Nell’ambito creativo sono l’eterna incertezza e la casualità, a rendere l’arte un aspetto fondamentale della nostra vita. Se perdiamo questa spontaneità ci riduciamo a leggere semplicemente un foglio illustrativo che ci spiega com’essere artisti. 

Provate a riflettere. 

L’arte riesce a rendere straordinario l’ordinario. Ed ecco che un’azione abitudinaria può finire in un quadro, un semplice comportamento si trasforma in una canzone, un evento routiniero è il presupposto per un libro ecc… ecc… ecc… 

Persino questo discorso può essere arte, e persino voi lo siete quando vi distinguete con le vostre differenze caratteriali, fisiche e ideologiche. 

Quando vi fermate ad osservare. 

 L’arte viene prima, prima dell’artista. 
L’arte viene prima, prima dell’ego. 
L’arte viene prima, prima del denaro.
L’arte viene prima, prima del perché. 

 Che l’opera abbia inizio. 

Firma anche tu il Manifesto!

    pattern

    Quello che dicono...

    Il disco è un museo ricco di citazioni colte, riferimenti all'arte moderna con tanto di suggestiva – ed inquietante – intro che ricorda le audioguide che ci vengono distribuite all'entrata delle mostre, con un attento, interessante manifesto del principio che muove il disco. Porre l'arte prima di tutto, metterla al centro.
    Opera sembra ben sapere ciò che la musica vuole da lui, profeta (nel senso etimologico del termine: maledetto passato da classicista che mi attanaglia!) d’un verbo che si fa carne – anzi, no! canzone – nel vorticoso e avvolgente melpot di “L’arte prima”, introdotto solo dieci giorni fa dalla pubblicazione di un manifesto che merita lettura.
    pattern

    Ascolta L'Arte Prima su Spotify